APRILE 2002 – OTTOBRE 2002: ”LA SIGNORINA PAPILLON”, di Stefano Benni, regia di Martino Verdelli, debutto al “Teatro del Tempo” di Parma
Un giardino immaginario della banlieu parigina che somiglia a un museo del kitsch, un tempo giocato continuamente tra l’ottocento letterario e il presente, un’ingenua ragazza di provincia che vive rinchiusa nel suo “bozzolo profumato” continuamente tentata e minacciata da tre amici/pretendenti che vorrebbero portarla a Parigi, nel mondo dell’arte, della politica, della moda. Nella continua tentazione della Parigi/ mondo Rose si addormenta e si risveglia solo, sembra, per scrivere sul diario. Nella divertente commedia di Stefano Benni, che irride i miti del nostro tempo con cinica ironia, la realtà e il sogno si accavallano e si fondono continuamente, tanto che diventa quasi impossibile delimitarne i confini. Le tentazioni diventano “brutti sogni2, gli amici diventano nemici, i poeti maledetti vivono negli attici del “sixième arrondissement”, i militari fanno carriera nelle logge segrete, le parigine alla moda frequentano i cenacoli letterari a caccia di amanti potenti e chiacchiere da salotto. In questo mondo fatuo minacciato da un lento e inesorabile declino, Rose resta l’unica creatura “pura”, viva nel suo protervo attaccamento al suo giardino incantato, dove si risveglia alla fine per confidare di nuovo suoi pensieri al diario.
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Gazzetta di Parma 12-04-02
Giocoso ed enigmatico, metaforico e metafisico, tra sogno e realtà: la signorina Papillon di Stefano Benni acquista i caratteri grotteschi e caricaturali del teatro dell’assurdo. E si avverte forte la continuità della ricerca del giovane regista Martino Verdelli, una realizzazione ironico-onirica che richiama il precedente piacevolissimo allestimento, proprio di Ionesco (…) Una costruzione complessa, una sorta di raffinato gioco di teatro nel teatro, un succedersi vertiginoso di incastri narrativi(…) Una visione tragicomica, in atmosfere deliziosamente assurde e surreali molto apprezzate dal pubblico.
Valeria Ottolenghi |
Gazzetta di Parma 21-04-02
Suona quasi come una frase tratta da uno dei libri di Stefano Benni il fortuito bisticcio di parole col quale si è aperto l’incontro con lo scrittore bolognese al teatro di borgo Cocconi “ In un pomeriggio di brutto tempo la presentazione di Saltatempo al Teatro del Tempo” (…) l’occasione era duplice per la visita di Benni : si è trattato di un invito ad assistere all’allestimento di uno dei suoi testi teatrali, ma è stata anche l’occasione per parlare del suo ultimo libro “Saltatempo”(…)“Di solito succede che dopo aver finito di scrivere qualcosa si capisce perché lo si è fatto”(…) “la signorina Papillon l’ho scritta dodici anni fa, ma nella Parigi di questo testo c’è l’Italia di oggi, non è assolutamente invecchiato”
Francesca Benazzi |
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